Ecce Dominus Veniet alle origini: Abbazia di San Gallo a Moggio

230325 EcceMoggioNel 1117 giungeva alla neonata abbazia di San Gallo di Moggio una comitiva di monaci, dall'omonimo monastero di San Gallo in Svizzera. Con loro recavano un prezioso manoscritto di antifone aquileiesi il quale nei secoli successivi continuò il suo viaggio fino ad fermarsi alla Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, dove ancora oggi può essere ammirato e studiato. Da questo manoscritto è stata tratta un'opera musicale, Ecce Dominus Veniet, che ora il nostro coro riporterà dove tutto era iniziato, alla stessa abbazia di Moggio Udinese.

Sabato 25 marzo, alle 20.45, presso il l'Abbazia di San Gallo a Moggo Udinese, si terrà dunque il concerto, in cui le voci del coro, sax, pianoforte e percussioni, guidate dalla voce narrante, si uniranno e riporteranno in musica il mistero della Natività che prima d’ora fu cantato solo dai monaci aquileiesi più di mille anni fa.

“Far risuonare ancora la voce di un manoscritto vergato più di mille anni fa è molto di più di una operazione culturale: restituisce infatti tutto lo stupore e la meraviglia che le antiche pergamene sanno preservare nell’ombra degli scaffali. Ci regala l’opportunità di trasformarne il loro fruscìo in voce. Una voce che da dieci secoli nessuno ha più riascoltato.” Con queste parole il professor Angelo Floramo, storico e consulente scientifico della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, introduce il lavoro che ha portato alla nascita dell’opera “Ecce Dominus Veniet”: un lavoro cominciato tempo fa, su suggerimento dello stesso professore e fortemente voluto dal coro J. C. di Plasencis e che ridà suono alle antiche e complesse parti musicali di un manoscritto tutt’oggi conservato fra gli scaffali della Guarneriana.

 


Ispirata all’ultramillenario manoscritto guarneriano numero 4 di antifone aquileiensi, l’opera è un’importante operazione culturale nata con l’intento di riproporre al pubblico di oggi l’eterea bellezza della musica contenuta nell’antico codice. Un processo creativo lungo oltre un anno, frutto della collaborazione tra il professor Floramo e il coro J. C. di Plasencis che, dopo aver raccolto la sfida di ridare voce al codice, ha commissionato al compositore il lavoro di trasposizione e arrangiamento in chiave moderna. Nel 2019 l’opera è stata incisa su disco mentre la presentazione ufficiale, ritardata a causa dei due anni di stop per la pandemia, è avvenuta sabato 17 dicembre 2022: il CD è ora a disposizione del pubblico.
L’Ecce Dominus Veniet nasce infatti dallo sviluppo tematico di tre frammenti melodici del manoscritto guarneriano numero 4. Noto agli studiosi di tutto il mondo, il MS. 4 è uno degli esemplari più rari e antichi della liturgia patriarchina della chiesa madre d’Aquileia.
Giunse nell’abbazia di Moggio Udinese nel 1117, portato dai monaci di San Gallo (Svizzera) assieme ad altri importanti corredi. Le sue prime antifone sono dedicate alla settimana dell’Avvento e dunque all’attesa del Natale, che i monaci trascorrevano in canto e preghiera secondo la rigida prescrizione della “Regula” di Benedetto. Il manoscritto è infatti testimone dell’arte del canto aquileiese. 

Le parole e i suoni contenuti dischiudono la sorpresa della prima notazione musicale che l’occidente medievale conobbe, quella che gli specialisti chiamano neumatica in campo aperto: si tratta di piccoli segni - poco più di linee, punti, accenti - che posti sulle parole indicavano al maestro come si dovesse modulare la voce.
Da quelle pagine, grazie all’interessamento del professor Floramo, è quindi nata la trasposizione dei segni in musica, che è culminata in una trascrizione con contaminazioni jazz capace di fondere l’antico con il contemporaneo. Come commenta il maestro Francesco Zorzini: “Il lavoro è un omaggio affascinato alla bellezza e raffinatezza del mondo musicale antico e coniuga la monodia medioevale con ritmi e sonorità del presente, nella convinzione che, pur nella sua difficile decifrazione, il manoscritto possa essere ancora vicino alla nostra contemporaneità, possa parlarci e commuoverci”.
Dopo la primissima esibizione, datata dicembre 2016, l’opera Ecce Dominus Veniet è stata arricchita di un’ulteriore stanza e di una voce narrante capace di guidare il pubblico in un viaggio ancora più coinvolgente. Ad accompagnare il coro nell’esibizione ci saranno proprio il maestro e compositore Francesco Zorzini al pianoforte, Margherita Crisetig al sax contralto e Alessandro Piputto alle percussioni, mentre la voce recitante sarà quella di Federico Scridel.
La direzione artistica e del concerto è del M° Erica Zanin.
Appuntamenti quindi fissati per sabato 25 marzo, alle 20.45, presso il l'Abbazia di San Gallo a Moggo Udinese.
Le rappresentazioni sono patrocinate da Pro Loco Moggese, Comune di Moggio Udinese, Civica Biblioteca Guarneriana, USCI FVG e sostenute da BancaTer.

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Coro J. C. di Plasencis – www.coroplasencis.it
Nato nel 1990, oggi il gruppo J.C. di Plasencis conta circa trenta componenti. Diretto dal 2013 da Erica Zanin, il coro vanta numerose ed importanti collaborazioni che lo hanno portato a distinguersi sempre di più nel panorama corale del Medio Friuli. Tra le più importanti rappresentazioni, si ricordano la “Queen Symphony” di Tolga Kashif presentata insieme all'Orchestra di Fiati Euritmia di Povoletto e alla Corale Caminese di Camino al Tagliamento, la "Via Crucis" di Franz Liszt, le opere “Ecce Dominus Veniet” di Francesco Zorzini e “Oratorio Pasquale” di Davide Liani, presentato assieme alla Corale Caminese in una tournée che ha portato il gruppo ad esibirsi fino a Roma.

Francesco Zorzini
Pianista, direttore di coro e compositore friulano, ha al suo attivo numerosi concerti come solista e in formazioni da camera, e collabora come maestro accompagnatore al pianoforte in diversi masterclass e concorsi. È particolarmente attivo come collaboratore nello studio del canto lirico, lavorando con i nomi più importanti della scena italiana ed internazionale: Raina Kabaivanska, Stefan Schreiber, Paola Lazzarini e il soprano Francesca Scaini, con cui sostiene anche un’intensa attività concertistica.
L’attività di compositore lo ha portato alla scrittura dell’inno per soli, coro, organo e percussioni “De nativitate Domini” (2008) su Testo di San Paolino d’Aquileia, che è stato eseguito con notevole successo nelle maggiori chiese friulane e alla pubblicazione dei brani: “Studio di propagazione” (2008), “Intermezzo avanti il Credo” (2009), Led  (2009), “10 nuovi solfeggi parlati” (2011), “Libera me“(2011) presso la casa editrice “Ars Publica”.
Il suo brano “Serenata d’addio” (ed. “Ars Publica”) per orchestra d’archi è stato eseguito nell’ambito della Biennale Musica di Venezia 2010 dall’Orchestra del Teatro La Fenice.